
Curiosità
Bene, avete trovato questa pagina nascosta. Meritate di conoscere qualcosa in più sul libro e su di me.

Mia
L’ho semplicemente adorata, di norma pongo delle difese verso l'esterno, in parte per le vicissitudini vissute durante l'infanzia. Con lei, probabilmente perché ho sottostimato gli effetti, non ci sono riuscito. Ricordo la chiamata della clinica alle 07,12 del mattino, le lacrime mentre lavoravo, l'abbraccio dei bimbi. Durante il covid è stata accanto a me mentre scrivevo, quieta a prendere l'aria o sprizzante quando voleva giocare. Sono tue le lacrime che ora sto versando.

La copertina
Una proposta di Anna Bulla, l’illustratrice. La prima di copertina doveva essere uguale alla quarta, per creare un effetto scenico. Mentre il testo che illustra il contenuto del libro doveva essere inserito nell’ultimo foglio. Il vostro viaggio come lettori parte da questa ricerca, come lo sarà ogni approfondimento riguardante i temi nel libro. Perché la sfinge? Un connubio con una creatura mitologica, la chimera, posta a guardia del vostro viaggio all'interno dei miei pensieri. Ma mi fermo qui per non svelarvi troppo.

Casa editrice nord
Nella fotografia vedete un insieme di libri che spaziano tra vari generi. Ma in particolare uno dei romanzi della trilogia di Harry Harrison, la saga del martello e della croce. Divorai quest’opera, era tanto diversa dai classici che hanno fatto da base alla mia infanzia, primo tra tutti “Il conte di Montecristo”.
Così nella mente di un bambino di 10 anni prese forma un’idea, quella che se mai avessi pubblicato qualcosa lo avrei fatto con l’editore della saga: editrice nord.
Ebbene, non ci sono riuscito. Sicuramente ho sbagliato io, puntavo in alto proponendo un romanzo non ancora rifinito come quello di oggi. Da lì la scelta di fare da solo, rifiutando le proposte giunte da altre case editrici.

Le illustrazioni
All’inizio avrei voluto qualcosa di simile a quelle visibili in opere come Il signore degli anelli. Ma poi, parlando con Anna e Simona, mi sono ricordato quale era lo scopo del romanzo. Dovete sapere che uno scrittore è in realtà un carceriere, che incatena la vostra immaginazione. Un libro può avere descrizioni più o meno dettagliate, ma ogni opera tutti ha un inizio e una fine con un percorso già deciso. Quindi per lasciarvi maggior libertà serviva qualcosa che vi spingesse a immaginare, e così l’idea dello stile nel romanzo Eleazar. Poche illustrazioni, ma piene di curiosità che capirete solo leggendo il libro, e alla fine, quando avrete divorato ogni singola parola tornerete a guardarle e vi accorgerete che ci sono ancora dettagli da scoprire.

Un titolo lunghissimo
La prima versione era intitolata “Il viaggio dell’uomo che varcò l’impossibile”. È rimasta tale fino agli ultimi ritocchi, quando il leader manager della forgia dei libri, Aligi, mi fece notare la difficoltà nell’inserire un titolo così lungo in copertina. Oltre a una decina di altri aspetti.
E alla fine, la scelta è ricaduta verso qualcosa di più breve: Eleazar. Un nome biblico, legato al contenuto del romanzo, e alle riflessioni che sorgeranno in voi.
Nella fotografia vedete una copia rilegata delle tre fatte in quel giorno, consegnate a persone affidabili per una lettura in esclusiva. Le loro osservazioni sono state importanti per una visione più ampia dei pregi e dei difetti del manoscritto.

Quess Renor
Amo la scrittura, un po' meno la poesia sia per difficoltà oggettive sia perché non amo che la parola venga imbrigliata con forme troppo rigide.
Ho molte passioni, per lo più tranquille ormai, perché vi confesso che da giovane ero decisamente irruento, tantissime le follie.
Mi piace girare in moto in solitaria, sono estroverso ma preferisco la quiete dei miei pensieri, e difficilmente si entra nella mia vita. Altro paradosso.
Adoro perdermi ascoltando gli altri, guardandoli seduto in un bar mentre scruto le loro vite, chiedendomi quali storie si nascondono nei loro occhi, nei sorrisi.
Il sorriso, in particolare quello femminile, è la più sublime forma d’arte.